I nuovi orizzonti del governo dell’energia

  • Corso di Studi magistrale in Studi internazionali (LM52), condiviso dal Corso di Studi magistrale in Scienze delle pubbliche amministrazioni (LM-63).
  • Responsabile prof.ssa Giovanna Pizzanelli.

Nell’ambito del corso di Diritto dell’ambiente e dell’energia è stato finanziato il Progetto speciale per la didattica finalizzato alla realizzazione di incontri seminariali con rappresentanti delle istituzioni, esperti scientifici, operatori del settore e referenti di associazioni ambientaliste, chiamati a confrontarsi sulle attuali questioni energetiche.
Il settore dell’energia appare come uno degli ambiti più dinamici dell’ordinamento giuridico multilivello in cui aspetti geopolitici, tecnico-scientifici ed economici si mescolano vicendevolmente. Il conflitto in corso tra Russia e Ucraina e la conseguente crisi energetica in atto ha reso ancora più evidente tale affermazione, spingendo i vari governi alla ricerca di nuove soluzioni.

Diversi Paesi europei stanno aprendo il dibattito per un rilancio del nucleare, così come era avvenuto in occasione dello shock energetico durante gli anni Settanta del secolo scorso. Nel nostro Paese si è preso atto della necessità di realizzare nuove infrastrutture per favorire il trasporto e lo stoccaggio di energia, si è aperto il dialogo con Paesi che potranno assurgere al ruolo di nuovi potenziali fornitori di energia e si sta riflettendo sulla necessità di sfruttare le risorse interne di idrocarburi. Questi nuovi orizzonti lasciano spazio a interrogativi sui quali occorre aprire seri confronti con esperti e istituzioni. E, in particolare, riemergono tre antiche questioni: in primo luogo, la complessità istituzionale e burocratica che caratterizza le scelte energetiche strategiche, che peraltro nel futuro prossimo potrà essere condizionata dalle nuove forme di bilanciamento tra tutela dell’ambiente e tutela del paesaggio prospettate dalla riforma dell’art. 9 della Costituzione; in secondo luogo, l‘accentuata conflittualità che caratterizza il rapporto tra istituzioni e cittadini (basti pensare all’acuirsi della sindrome NIMBY e ai vari comitati No TRIV, No TAP, solo per fare due esempi), tra chi intende realizzare un’opera di pubblica utilità e gli attori locali che ritengono di essere pregiudicati da quest’ultima; in terzo luogo, il rapporto tra conoscenze tecnico-scientifiche e principio di precauzione con riferimento alle decisioni che attengono al governo dell’energia, in funzione del quale il rischio di un approccio eccessivamente orientato alle condizioni precauzionali nella realizzazione delle infrastrutture rischia di paralizzare l’iter procedurale guidato dalle amministrazioni competenti.

In merito a tali aspetti, gli incontri seminariali proporranno una riflessione, coinvolgendo attivamente gli studenti dei corsi di studi interessati. In attuazione del progetto è prevista altresì l’attribuzione di n. 2 incarichi di collaborazione degli studenti per tutorato.

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